IL GOVERNO DA UNA MANO A CGIL, CISL, UIL IN VISTA DELLE ELEZIONI RSU
Il 1° ottobre è stato emanato il decreto 159 che permette di anticipare con decorrenza 1° febbraio al 2007, la somma prevista nel 2008.
Da pochi giorni è stato ratificato all'ARAN il contratto nazionale di lavoro del parastato 2006-2009, un contratto che non dà risposte economiche, visto che un C1 percepirà a regime un aumento tabellare lordo mensile di € 97,96 di cui 51,80 era previsto fossero fruibili solo dal 2008
Senza il decreto del 1°ottobre, gli arretrati per un C1 a settembre 2007 sarebbero stati, al netto delle ritenute previdenziali e fiscali, pari a € 359,25. Gli effetti del decreto porterebbero ad una cifra complessiva netta, sempre calcolata a settembre 2007, di € 633,95. E questo a copertura di 21 mesi di contratto!!!
Ma se tuttavia la parte economica è insufficiente a recuperare almeno in parte il potere d'acquisto sul reale costo della vita, quella normativa presenta aspetti notevolmente peggiorativi delle regole contenute nei precedenti contratti.
La filosofia che guida il nuovo contratto di lavoro è quella flessibilità organizzativa e d'utilizzo del personale che deriva direttamente dal Memorandum per il pubblico impiego, contrastato con forza dalla RdBCUB.
Il problema del mansionismo è "risolto "superato" aumentando le competenze lavorative delle singole aree ed introducendo le mansioni di area al posto di quelle di singola posizione, (vecchio art.24 del CCNL '99 attribuzione di mansioni superiori riconducibili alla posizione ordinamentale superiore), il nuovo contratto riconosce come mansioni superiori quelle dell'area superiore, il che vuol dire che per il personale di area C sarà impossibile far valere le mansioni superiori non essendoci un'area D, mentre per il restante personale inquadrato nelle aree A e B comunque sarà più difficile provare l'esercizio di mansioni superiori.
I passaggi da un'area all'altra dovranno tener conto degli attuali vincoli normativi.
Sono introdotti gli incarichi di elevata professionalità, attribuibili al personale di area C.
Si tratta, in definitiva, di quelle figure già previste all'INPS con il contratto integrativo 2006 sotto il nome di "integratore di processo"e respinti dalla RdB in quell'Ente, perché questa sorta di vice dirigenza deve, secondo noi, trovare una collocazione all'interno del contratto nazionale di lavoro ma con un finanziamento a parte.
Invece ancora una volta si scarica su tutti i dipendenti un'esigenza organizzativa delle amministrazioni, visto che le risorse economiche per remunerare questi incarichi di elevata professionalità saranno posti a carico del fondo di ente e, quindi, finanziati da tutto il personale. Non si è voluto affrontare il tema della vice dirigenza per non appesantire i bilanci degli enti, senza per questo rinunciare ad introdurre una funzione che, al momento, appare priva di contenuti e riferimenti organizzativi.
Il contratto lega una parte dell'incentivo dei lavoratori al riscontro della soddisfazione dell'utenza, mentre un'altra parte di incentivo è attribuita sulla base delle valutazioni individuali che farà il dirigente in riferimento alle proposte di innovazione tecnologica ed organizzativa avanzate dai dipendenti.
Anche questa parte deriva direttamente dal Memorandum per il pubblico impiego, diventato intesa il 6 aprile di quest'anno, che prevede: una pubblica amministrazione sempre più « privatizzata »; una particolare attenzione all'utenza, pensate a parte della nostra utenza le agenzie, che già oggi pensano di essere i nostri datori di lavoro, che diventa giudice dei servizi resi dalle amministrazioni; maggiore potere ed autonomia alla dirigenza, sia nella gestione di risorse economiche sia nell'impiego delle cosiddette risorse umane.
Nel contratto di lavoro, ancora più odioso e subdolo è il meccanismo studiato per sollecitare i lavoratori del comparto ad aderire in futuro ai fondi di previdenza complementare. Si prevede, infatti, che l'indennità di ente entri a far parte della base di calcolo per il TFR (trattamento di fine rapporto) e che, annualmente, il 6,91% del valore dell'indennità di ente erogata al personale che aderisce al TFR sia prelevato dal fondo di ente, vale a dire da quel salvadanaio che dovrebbe servire innanzi tutto a remunerare la produttività dei lavoratori e che invece è utilizzato sempre di più per altri scopi, come in questo caso per coprire la quota che nelle aziende private è a carico del datore di lavoro e che nel pubblico si scarica sulla collettività.
Infatti, con tale sistema, anche il dipendente che vorrà rimanere in regime di TFS (trattamento di fine servizio) finirà per finanziare una parte di TFR dei lavoratori che aderiranno ai fondi. Un vero colpo di mano, fatto per non appesantire i bilanci delle amministrazioni pubbliche e per invogliare i lavoratori ad aderire ai fondi pensione.
Su questa norma contrattuale la RdB-CUB ha scritto una nota alla Corte dei Conti. E', infatti, con tale sistema, anche il dipendente che vorrà rimanere in regime di TFS (trattamento di fine servizio) finirà per finanziare una parte di TFR dei lavoratori che aderiranno ai fondi. E' un contratto questo, che lascerà il segno, perché produrrà alla lunga effetti devastanti sulla tutela dei lavoratori, introducendo elementi di flessibilità e discrezionalità che finiranno col rompere la certezza dei diritti dei lavoratori.
nei prossimi giorni avvieremo una consultazione generale dei lavoratori attraverso un apposito questionario della RdB-CUB.
L'ACI per il mese di ottobre ha già fatto i conteggi reali per gli arretrati del contratto di parastato per questo nella busta paga di questo mese noi non avremo l'applicazione del decretro 159 del 1° ottobre cosa che avverrà, invece, nel mese di novembre.
Per questa volta non contesteremo il difforme operato dell'ACI dagli altri Enti perché cosi i lavoratori possono capire la reale portata degli arretrati di questo pessimo contratto. Attenzione che gli arretrati che troveremo a novembre in busta paga potrebbero essere poi restituiti all'amministrazione se la finanziaria non passa o in caso di non tenuta del governo.
In ogni caso non credete alle sirene che cercheranno di incantarvi dicendo: poco male Ottobre primi aumenti, ... Novembre i restanti, ... Dicembre la tredicesima, non è poi cosi male.
Questi arretrati e gli aumenti contrattuali, sono nulla rispetto agli aumenti medi fra il 5 e l'8% dei generi alimentari, che già gravano sulle magre buste paga dei Lavoratori.
Roma 12 ottobre 2007 RdB.P.I. ACI