Comunicato Sindacale

Siamo stati convocati in data odierna per la contrattazione relativa alla problematica dei buoni pasto per il lavoro ordinario svolto in questi mesi di emergenza epidemiologica in modalità agile.
A causa della genericità e della poca chiarezza delle circolari della Funzione Pubblica, oltre che di varie sentenze e pareri al riguardo da parte degli organi di controllo, l’Amministrazione ha deciso di non poterli riconoscere.
Per venire incontro comunque alle spese sostenute dai lavoratori in questo periodo emergenziale, la proposta fatta in merito è per un rimborso forfettario di tali spese. In una prima riunione tenutasi la scorsa settimana era inizialmente 10 Euro al giorno per le giornate di lavoro svolto in modalità agile per un massimo di 100 euro netti mensili.
USB non ha ritenuto accettabile questa proposta ed ha chiesto uno impegno maggiore. Quindi l’Amministrazione ha proposto un accordo che prevede una suddivisione così ripartita: 
•    1 giorno di lavoro effettuato in modalità agile al mese 10 euro mensili netti;
•    da 2 a 5 giorni un importo di Euro 50,00;
•    da 6 a 8 giorni Euro 80,00; 
•    da 9 in poi Euro 120,00 che diventa così la cifra massima ottenibile per chi lavora principalmente in modalità agile.
•    Per i lavoratori fragili un importo di Euro 140,00 (quest’ultimo importo non previsto inizialmente dall’accordo). Dette cifre saranno erogate in busta paga in qualità di rimborso e, per la natura di detto emolumento, non contribuiranno a formare reddito.
Tale accordo è applicabile anche ai lavoratori in telelavoro.
Constatiamo una accelerazione da parte dell’Amministrazione per la definizione di questo accordo, e sebbene sarebbe stato preferibile il riconoscimento dei buoni pasto per tutto il periodo dell’emergenza, siamo consapevoli delle difficoltà sorte proprio a seguito di norme e pareri vaghi e a volte contraddittori e riteniamo soddisfacente detto accordo.

3 dicembre 2020                                                              USB PI ACI