Si poteva fare di più, si deve fare di più!
Nella riunione tenutasi ieri prevista relativa ai sussidi (che invece si terrà il 2 ottobre p.v.), l’Amministrazione ha comunicato verbalmente la modalità con la quale intende riconoscere i buoni pasto per il periodo emergenziale.
In sostanza nei mesi di chiusura totale i buoni pasto sarebbero sostituiti da un importo di 100 Euro mensili dal 15 marzo al 15 maggio (in tutto 200 Euro netti in totale), dalla riapertura in poi i verrebbero riconosciuti nei giorni obbligatori di lavoro agile previsti nei vari protocolli via via adottati (oltre naturalmente quelli maturati nelle rotazioni svolte in presenza). Per i lavoratori fragili i buoni pasto verrebbero riconosciuti per tutto il periodo di lavoro agile.
L’USB ribadisce che si poteva fare di più, si deve fare di più.
Attendiamo comunque un documento scritto, in quanto la modalità in videoconferenza non ha consentito una comunicazione sempre efficace per via di interferenza continue nel collegamento, per valutare più approfonditamente le disposizione, ma ribadiamo comunque che rimane il diritto di lavoratrici e lavoratori ad avere ciò che spetta loro, a prescindere da “alchimie” contabili, il cui unico scopo par di intendere è quello di risparmiare sulla pelle proprio di questi ultimi.
Nonostante le norme degli ultimi anni ci costringano a subire le decisioni delle Amministrazioni riteniamo che le rappresentanze dei lavoratori non possano essere attori passivi di decisioni prese dall’alto ed ha il diritto/dovere di contrattare le condizioni più favorevoli a tutela del mantenimento del livello salariale diretto ed indiretto.
1° ottobre 2020 p/USB PI ACI